Prima di parlare della recensione di Tenet, ? bene ricordare una cosa:
Ogni film di Nolan ? una scommessa con se stesso e con il suo pubblico, ma questa volta la posta in gioco ? davvero molto alta.?
Non stiamo solo parlando di ?un film di Christopher Nolan? ma pi? precisamente ? il tentativo (riuscito o meno sarete voi a giudicarlo) di un regista straordinario di rivoluzionare completamente un genere, quello degli spy movie.
Non lasciatevi spaventare da quella che sembra essere la trama pi? complessa di sempre, ? paradossalmente semplice a non richiede un particolare sforzo.

Tutto ruota intorno all?inversione temporale, cio? la possibilit? di invertire l?entropia degli oggetti facendo viaggiare il tempo nella direzione opposta.
Questo meccanismo mette in crisi il concetto di causa-effetto rendendo ogni dinamica imprevedibile. Su queste fondamenta si erige un action movie senza alcun tipo di paragone e dal comparto tecnico mozzafiato.

Una regia pulita e decisa si accosta ad un ritmo narrativo che non lascia nemmeno un secondo di respiro fino alla conclusione del film. Il mescolarsi del tempo inverso e non ? visivamente indescrivibile e unico nel suo genere. Il cast ? ottimo e perfettamente in parte. Il colpo definitivo lo da la colonna sonora che supera ogni aspettativa. Nolan ? riuscito a creare un ?mostro? di tecnica che sbaraglia la concorrenza e regala due ore e trenta di emozioni davvero forti. Si esce dalla sala decisamente provati, ve lo assicuro.

Ma..
La scelta di fare un film cos? improntato sull?action ha reso quasi impossibile empatizzare con i personaggi e tantomeno costruirne un background, come succedeva nei film precedenti (ed ? ci? che mi ha legato di pi? alle sue pellicole). Non essermi allacciato emotivamente con nessuno di loro mi ha lasciato deluso, mi ? mancato quel vuoto interiore che solo Nolan riesce a creare.
Nonostante quest?ultima cosa, considero questo film grandioso e un?esperienza cinematografica che difficilmente vedrete al cinema cos? spesso.
TENET va visto al cinema, fidatevi.
The Review
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