The Nun 2 – Recensione

2/5

“The Nun 2” è il sequel del film “The Nun” uscito nel 2018 e fa parte dell’universo condiviso di “The Conjuring”. La trama del film si svolge in Francia alla fine degli anni Cinquanta e segue Suor Irene, un personaggio che è tornato dall’episodio precedente, mentre indaga su una serie di omicidi brutali di suore e preti cattolici. La Chiesa sospetta che il demone Valak sia tornato, e Irene, l’unica sopravvissuta a un incontro precedente con Valak, viene incaricata di indagare.

Il film è legato al primo “The Nun” e segue la storia precedente, portando il pubblico in una nuova ambientazione. La trama è incentrata su Suor Irene che cerca di affrontare nuovamente la Suora demoniaca e scoprire le sue vere origini per sconfiggerla una volta per tutte.

Dal punto di vista narrativo, il film segue la struttura tipica dell’horror esoterico, con sparizioni e morti misteriose nel primo atto, un’indagine nel secondo e lo scontro finale con il demone nel terzo. Il cast include attori già noti come Taissa Farmiga e Jonas Bloquet, insieme a nuove aggiunte come Storm Reid e Anna Popplewell.

Tuttavia, la sceneggiatura e i personaggi non sono il punto forte del film, che si basa principalmente su soluzioni visive e jump scare per creare atmosfera. Non si sforza molto nell’approfondire i personaggi o la mitologia dietro gli eventi principali. La regia di Michael Chaves è efficace nel creare un’atmosfera horror, ma il film avrebbe potuto sfruttare meglio la sua cornice religiosa per creare paura.

Complessivamente, “The Nun 2” funziona sul piano estetico e si inserisce coerentemente nell’universo di “The Conjuring”, ma preferisce seguire una formula già vista anziché innovare.

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